Due Erbe Aromatiche Spontanee da Coltivare: Aneto e Anice Verde
Scopriamo insieme come coltivare due erbe aromatiche spontanee, di utilizzo comune in cucina come in fitoterapia.
Abbiamo, infatti, già parlato negli articoli precedenti delle piante per la cucina a km.0 distinguendone le caratteristiche, l’habitat naturale e gli utilizzi comuni in cucina come in fitoterapia.
Oggi approfondiremo due piante della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae):
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aneto
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anice verde (Pimpinella anisum)
e nei prossimi articoli ne vedremo anche altre
Erbe aromatiche spontanee: come coltivare l’aneto
L’aneto può essere coltivato con successo in vaso ricordandone l’esposizione al sole in quanto le sue origini sono asiatiche e delle nostre zone a clima mediterraneo.
L’aspetto di questa erba spontanea ricorda il finocchio selvatico e l’anice ma il suo sapore è più aromatico e pungente.
Habitat naturale e temperature ideali dell’aneto
L’aneto è un’erba aromatica spontanea che cresce nelle zone mediterranee con temperature al di sopra dei 15° gradi in quanto ama il sole ed il caldo e teme il gelo e le escursioni termiche.
È una tra le piante aromatiche spontanee annuali e se ben seminata e riparata dal freddo si comporta come un’erba perenne e si auto-semina di anno in anno.
Messa a dimora e ambiente ideale dell’aneto
L’aneto, come gran parte delle erbe aromatiche spontanee, non ama i travasi per cui va seminato subito nel vaso (al riparo da sbalzi termici in vaso si può seminare tutto l’anno) o nell’orto a inizio estate o tarda primavera (fine maggio o giugno).
Nel momento della semina ricordiamo che predilige il sole ed il caldo al riparo dal vento; la si può coltivare benissimo vicino ad altre piante aromatiche come la salvia ricordando che a crescita avvenuta può raggiungere i 150 cm. di altezza e quindi va seminato a spaglio (spargendolo a terra e diradandolo nella crescita) o a distanza di circa 40 cm tra un seme e l’altro.
Innaffiatura dell’aneto
L’aneto va innaffiato regolarmente lasciando il terreno sempre ben drenato.
La quantità d’acqua necessaria dipende sia dalla stagione che dalla zona di coltura.
Raccolta dell’aneto
L’aneto, come gran parte delle erbe aromatiche spontanee, può essere raccolto già dai primi due mesi dopo la semina utilizzando le foglie esterne.
In autunno, finito il ciclo vegetativo può essere raccolto in mazzetti e fatto essiccare o riposto in freezer per conservarne la freschezza.
I semi di aneto vanno raccolti al momento in cui si presentano marroncini all’interno delle infiorescenze, in quanto hanno così raggiunto la loro maturazione; quando si presentano verdi non sono commestibili.
Si procede raccogliendo le infiorescenze e si mettono in un sacchetto appese a testa in giù.
Nell’arco di qualche giorno si seccano e ne fuori escono i semini. Una volta essiccati e raccolti si conservano in vasetti di vetro in luoghi freschi e asciutti.
Utilizzi in cucina e aspetti fitoterapici dell’aneto
In cucina si utilizzano le foglie essiccate per insaporire minestre o piatti a base di pesce o carne; le foglie fresche si utilizzano per le insalate, e sminuzzate finemente nell’olio aromatizzato per insaporire i formaggi freschi o le carni e i pesci prima di grigliarli.
I semi vengono impiegati per aromatizzare liquori, confetture o marmellate. Sempre con i semi si realizza un olio usato come aromatizzante alimentare.
In fitoterapia l’aneto è utilizzato sin dai tempi antichi soprattutto per le sue proprietà digestive e antisettiche e viene consumato come infuso, tisana o decotto.
L’aneto ha inoltre proprietà depurative, antispasmodiche, sedative, calmanti e di ridurre sensibilmente la ritenzione idrica, di contrastare la cellulite e di avere un effetto rilassante in grado di placare lo stress e l’insonnia.
Curiosità sull’aneto
L’aneto viene comunemente soprannominato finocchio fetido o finocchio bastardo, in quanto la pianta ha un forte odore simile al finocchio.
La parola “Aneto” deriva dalla parola greca Anethon che a sua volta arriva dall’antico egizio e significa “allontana i malori”, indice delle proprietà curative e medicamentose che si attribuivano anticamente a questa pianta di cui si ritrovarono dei resti nelle tombe egizie.
Il nome botanico di questa pianta non a caso è Anethum graveolens.
In natura troviamo è facile imbattersi in varietà diverse di queste erbe spontanee aromatiche che differiscono tra loro solo per il sapore, il contenuto di carotenoidi e di acido ascorbico.
Le più conosciute sono:
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Anethum sowa, noto come aneto indiano.
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Anethum Tetra, varietà di aneto con il colore verde carico delle foglie e più resistente ai venti; per cui adatto ad essere seminato in zone ventose.
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Anethum Mammoth, alto più di 1 metro è la varietà più adatta per la coltivazione in orto.
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Anethum Dukat, alta circa 60 cm produce fiori molto grandi ed ha un aroma molto più intenso.
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Anethum Fernleaf, alto circa 50 cm è quello più adatto alla coltivazione in vaso e che produce foglie simili a quelle delle felci.
Erbe aromatiche spontanee: come coltivare l’anice verde
Tra le erbe aromatiche spontanee troviamo l’anice verde (nome botanico Pimpinella anisum).
Il suo utilizzo in cucina è molto comune, a differenza delle altre due qualità (stellato e pepato) che compongono questa grande famiglia riservati a cuochi esperti.
Originario dal medio-oriente questa pianta aromatica cresce spontaneamente nelle zone mediterranee ed è semplice da coltivare sia in orto che in vaso.
Si riproduce per semina e la pianta cresce in meno di un mese raggiungendo anche i 40 cm. di altezza.
Come per l’aneto non ama i travasi per cui al momento della semina necessita di uno spazio che le permetta di crescere adeguatamente.
Habitat naturale e temperature ideali dell’anice verde
L’anice verde è originario dell’Asia e si coltiva da tempo nel bacino mediterraneo mentre si trova spontaneo in Egitto, Grecia e Medio-Oriente.
Il suo Habitat è quello di una pianta aromatica che cresce e si sviluppa tra il livello del mare e gli 800 mt.
Messa a dimora, temperatura e ambiente ideale dell’anice verde
L’Anice predilige posizioni molto soleggiate per crescere al meglio, ama le estati lunghe e molto calde. Necessita il riparo dai venti freddi e asciutti.
L’Anice gradisce terreni fertili ben drenati, e asciutti. La semina viene effettuata a fine inverno o inizio primavera, la pianta sopporta anche terreni sabbiosi o ghiaiosi, visto che può sopravvivere anche in condizioni di siccità.
Innaffiatura dell’anice verde
La fioritura avviene in estate, e i semi si raccolgono verso la fine dell’estate. Per una maggiore concentrazione di olio essenziale nei semi è necessario che non riceva innaffiature eccessive nell’ultima settimana di maturazione. I semi si raccolgono ancora verdi, e vengono in seguito fatti essiccare al sole.
Raccolta dell’anice verde
Viene coltivata principalmente per i semi che si raccolgono ancora verdi che vengono in seguito fatti essiccare al sole.
Raccolto con la pianta come per l’aneto è consigliabile appenderlo in mazzi a testa in giù dentro ad un sacchetto così da far seccare le parti della pianta ed estrarne i semi.
Utilizzi in cucina e aspetti fitoterapici dell’anice verde
L’anice possiede una sostanza oleosa, l’anetolo.
È utilizzato per la composizione di numerosi dolci e pani aromatici, nonché di caramelle, confetti e varie bevande alcoliche, tra cui l’anisette e l’assenzio.
Masticare dei semi di anice leggermente tostati è utile come digestivo e assicura l’alito profumato.
Tra i costituenti dell’anice troviamo olio essenziale con anetolo, polifenoli, flavonoidi, cumarine e triterpeni e viene considerata una pianta officinale polivalente sin dai tempi dei faraoni.
Le sue proprietà sono:
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antinfiammatoria, mucolitica ed espettorante
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sedativa contro la tosse, la cefalea e l’insonnia
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antispasmodica contro i crampi intestinali e i dolori addominali
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combatte la nausea e il vomito
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digestiva, facilita la digestione e aiuta a combattere l’alitosi
Come detto nei prossimi articoli vedremo insieme altre erbe aromatiche spontanee tra cui:
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il coriandolo
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il cerfoglio
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il finocchio selvatico
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