Progettare un Orto: Tecniche di Coltivazione degli Ortaggi
Quali sono le tecniche di coltivazione degli ortaggi migliori per un’agricoltura biologica e sostenibile?
Cos’è, ad esempio, la permacultura?
Cosa significa coltivare a rotazioni colturali?
Facciamo un po’ di chiarezza!
Nel precedente articolo abbiamo parlato di come progettare un orto partendo da un disegno su carta per realizzare il nostro spazio da dedicare all’orticoltura.
Abbiamo visto come alcuni aspetti per poter progettare un orto rispetto:
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al terreno a nostra disposizione
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allo spazio che vogliamo dedicare all’orticultura
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le caratteristiche di strutturazione degli spazi di coltivazione
siano fondamentali.
Prima di realizzare l’orto abbiamo parlato poi di una fase fondamentale: la scelta del tipo di tecnica di coltivazione degli ortaggi che vogliamo seguire e di come questa scelta influenzerà gran parte delle decisioni da prendere in futuro.
Fermo restando che le tecniche di coltivazione degli ortaggi possano sempre essere cambiate nel tempo, scegliere sin da subito qual è il processo di coltivazione che più ci aggrada e progettare un’ambiente consono a questo tipo di coltivazione, faciliterà di molto l’approccio verso questo mondo, in particolare ai neofiti.
Tecniche di coltivazione degli ortaggi
Oggi introdurremo delle tecniche di coltivazione dell’orto come:
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la coltivazione degli ortaggi in permacultura
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la coltivazione degli ortaggi a rotazioni colturali
ed inoltre introdurremo gli aspetti fondamentali per:
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coltivare un orto con le regole delle consociazioni
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coltivare un orto sinergico
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coltivare un orto biodinamico
La coltivazione degli ortaggi in permacultura
La permacultura come metodo di coltivazione si ispira all’ambiente circostante e ha come obbiettivo quello di coltivare quei prodotti della terra che permettono al terreno di mantenere i principi nutritivi e la sua naturale fertilità.
Questo tipo di orticoltura prende piede negli anni ’80, dopo che Bill Mollison e David Holmgren, hanno divulgato i loro studi per progettare un orto in armonia con la natura.
La coltivazione degli ortaggi in permacultura, infatti, fonda le sue origini sul concetto di eco-sostenibilità e sviluppa i suoi metodi in base a 12 punti fondamentali che identificano l’Etica per dedicarsi a questo tipo di coltura.
La coltivazione degli ortaggi a rotazioni colturali
Nel momento in cui scegliamo di progettare un orto sia in giardino, sia in terrazzo a rotazioni colturali dobbiamo sapere che gli ortaggi di largo consumo si suddividono in 4 grandi famiglie botaniche:
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le Solanacee: peperoni, melanzane, pomodori, patate, ecc.
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le Cucurbitacee: zucchine, zucche, cetrioli, ecc.
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le Leguminose: fagioli, piselli, ecc.
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le Crucifere: cavolfiori, verze, broccoli, rucola, ecc.
Come detto ogni area coltivabile può essere divisa in aiuole, ognuna della quali ospiterà una o più specie diverse.
Specie di ortaggi diversi, consumano il terreno in modo differente e hanno, nel contempo, bisogno di quantità di principi nutritivi differenti.
Si sa che un cetriolo, un’insalata, una patata hanno bisogno di un maggiore apporto di principi nutritivi per crescere rispetto ad esempio a una bietola, una carota o una cicoria e che ad una fava o ad un pisello. per esempio, serve un minore apporto di questi principi attivi rispetto a tutti gli altri.
In base a questo aspetto, negli anni, le colture possono essere ruotate in modo che l’ortaggio che ha meno bisogno di nutrienti possa occupare il posto dell’ortaggio che l’anno precedente ha impoverito il terreno e, a sua volta, quest’ultimo possa essere coltivato la dove il terreno sia più ricco permettendo alla pianta di crescere bene e al terreno di rigenerarsi.
Partendo, dunque, da alcune tipologie di classificazione degli ortaggi come ad esempio:
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per consumo
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per tipo (da frutto, da foglia, da radice, da fiore)
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per famiglia botanica
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ecc.
è possibile ricavare degli schema-tipo di rotazione capaci di rigenerare il terreno e far crescere le nostre colture sane e rigogliose.
Progettare un orto con le regole delle consociazioni
In natura ci sono piante ed ortaggi che, se coltivate in associazione, si adattano bene tra loro e allo stesso modo hanno un effetto preventivo contro i parassiti.
Questo aspetto è fondamentale per prevenire infestazioni ed utile per aumentare la produttività del nostro orto.
Allo stesso modo ci sono piante che, se coltivate nella stessa aiuola ad un distanza minima, possono impoverirsi a vicenda.
Coltivare un cetriolo vicino ad una pianta di aglio è ben diverso che coltivare lo stesso cetriolo vicino ad una patata!
Mentre nel primo caso sia il cetriolo che l’aglio ne gioveranno, nel secondo, invece, ne i cetrioli ne le patate cresceranno bene.
Quali sono gli ortaggi che possono essere abbinati e quali sono gli ortaggi da non abbinare mai?
Coltivare un orto sinergico
Per orto sinergico si intende un terreno dove vengono coltivati ortaggi, secondo la loro stagionalità, in grado di rigenerare, fertilizzare e proteggere il terreno in completa autonomia,
Malgrado il nome possa incutere timore, la coltivazione degli ortaggi sinergica non è difficile da rispettare, basta seguire alcune regole come:
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evitare la zappatura del terreno – saranno le piante stesse con il movimento delle radici a smuovere il terreno con l’aiuto di microorganismi come lombrichi e insetti
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evitare concimi e fertilizzanti chimici – il suolo è in grado di mantenersi fertile e rigenerato coltivando piante sia perenni che stagionali che contribuiranno a mantenere un ecosistema spontaneo
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evitare diserbanti per le erbacce – le erbe “matte” non vanno estirpate ma controllate
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coltivare almeno tre specie di piante alternandole con fiori dalle proprietà antibatteriche e repellenti e delle erbe aromatiche che danno più sapore agli ortaggi e ne aumentano lo sviluppo (ad esempio pomodori e basilico sono una coppia vincente già dalla coltivazione)
La sinergia infatti non è altro che la reciproca collaborazione fra gli organismi viventi nell’equilibrio naturale della convivenza.
Coltivare un orto biodinamico
La coltivazione degli ortaggi biodinamica approda in Italia nel dopo guerra ed è stata fonte degli studi di Rudolf Steiner.
Steiner, teosofo ed esoterista, pur essendo sprovvisto di competenze agricole, affermava nelle sue conferenze che la coltivazione del suolo era strettamente collegata alle forze cosmiche e spirituali dell’universo.
Chi vuole coltivare un orto biodinamico si deve affidare, quindi, principalmente al calendario delle fasi lunari e agli influssi delle costellazioni dello zodiaco.
Questo tipo di coltivazione prevede l’utilizzo di fertilizzanti preparati ad hoc fatti di humus e compost del tutto naturali.
La tecnica preferita di coltivazione degli ortaggi per l’orto biodinamico è quella a rotazioni colturale che ottimizza la resa e rispetta il terreno.
Com’è facile immaginare molte tecniche e molti metodi possono essere miscelati insieme.
Quello che conta è solo un loro utilizzo sapiente dopo aver appreso i loro segreti più nascosti.
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