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Siepi: Tipi, Piante, Potature e Tanto Altro

Siepi: Tipi, Piante, Potature e Tanto Altro

Le siepi sono elementi nel giardino imprescindibili che, come visto, necessitano di cure ed attenzioni tanto da fare della loro potatura  un’arte vera e propria, la topiaria, ars topiariaI, nata e nota sin dall’epoca Romana e diffusasi in tutto il mondo.

Sono difatti un elemento sia funzionale che decorativo del nostro giardino che insieme a fiori, alberi e piante, arricchiscono e abbelliscono lo spazio verde che circonda le nostre abitazioni.

Tipi di siepi

Se è vero che queste strutture seguono a loro modo mode e convenzioni del tempo, come vedremo più avanti, tanto che oggi una delle piante più gettonate per allestirle è il Cupressocyparis leylandii (Cipresso di Leyland), la scelta del tipo di pianta è fondamentale e contraddistingue, direttamente, la tipologia e la classificazione della siepe.

Convenzionalmente, infatti, una siepe può essere composta da:

  • rampicanti

  • conifere

  • sempreverdi

  • piante a foglie caduche

Come detto in precedenza nulla vieta di utilizzare più tipi di piante da siepe contemporaneamente, tuttavia oggi, sia per i costi di manutenzione del giardino sia per l’effettiva ed innegabile mancanza di tempo, dovuta ad uno stile di vita sempre più frenetico, si preferiscono arbusti a crescita lenta e il più delle volte di una sola ed unica specie.

Non bisogna mai dimenticare, infatti, che una siepe naturale è composta da  piante vive che, nel bene o nel male, necessitano di manutenzioni tutto l’anno specie se si tratta di piante giovani.

Nei primi 3 anni di vita qualsiasi sia la tipologia di piante che la compongono, occorrerà compiere le classiche operazione di:

  • recisione

  • sfrondamento

  • sfoltimento

almeno 5 volte l’anno.

Queste operazioni, se pur in modo leggero, dovranno essere effettuate necessariamente già nei primi mesi dopo la loro messa a dimora per permettere alla siepe di crescere e radicarsi nel miglior modo possibile.

La loro frequenza varia in base alla tipologia della siepe ed è possibile sapere in anticipo a cosa andremo incontro conoscendo la specie di piante che utilizzeremo.

Siepi rampicanti

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Scegliere una pianta rampicante per creare una siepe ha sempre uno scopo di abbellimento più che uno scopo funzionale.

Le piante rampicanti, infatti, sono prese in considerazione solo per rivestire in modo naturale cancelli, staccionate  e mura perimetrali già preesistenti.

La scelta più diffusa in Italia è certamente l’Edera, pianta molto resistente capace di regalare grosse soddisfazioni.

L’Hedera Helix è una pianta lianiforme rampicante molto comune che cresce rapidamente e può essere riprodotta facilmente per talea.

Se vogliamo che la nostra pianta cresca forte e rigogliosa ricordarsi di metterla a dimora in zone soleggiate o a mezz’ombra.

In estate la temperatura ideale per questa pianta si aggira intorno ai 15 gradi  mentre in inverno è preferibile che non scenda sotto i 7 gradi specialmente nei primi anni di vita.

Coltivare questa pianta per comporre la nostra siepe è davvero semplice ma dobbiamo fare attenzione.

Le rampicanti solitamente sono piante striscianti ovvero vegetali che crescono in orizzontale, ragion per la quale, se vogliamo che ricopra un muro, una staccionata o un cancello dobbiamo aiutarla con dei sostegni nel primo anno.

L’edera va potata alla base dove si formano i rami più spessi.

Il Falso Gelsomino (Trachelospermum Jasminoides) è invece un tipo di pianta rampicante molto utilizzato nel Nord Italia per via della sua capacità di sopportare temperature che si avvicinano allo zero e regala, tra giugno e luglio, splendide mura vegetali profumate e colorate con i suoi fiori.

Le sue foglie, piccole e coriacee, di colore verde scuro, possono ricoprire qualsiasi muro ma, come per l’Edera, anche il Falso Gelsomino va aiutato nei primi anni di vita con dei sostegni.

Anche questa pianta è semplice da coltivare e può essere riprodotta per talea.

Predilige l’esposizione al sole o la mezz’ombra e, come per l’Edera, necessita di interventi di potatura alla base tra aprile e maggio per tagliare i rami più vigorosi ed assicurargli una crescita stabile in verticale.

Il Gelsomino Officinale (Jasminum Officinalis) cresce, invece, benissimo nelle zone marine e mediterranee.

Coltivato in Europa fin dalla metà del ‘500, noto anche come “Gelsomino Bianco”, questa pianta predilige  l’esposizione al sole e può arrivare a coprire superfici alte anche 15 metri.

I suoi fiori, bianchi dall’odore intenso, ti accompagneranno dall’inizio dell’estate fino all’inizio dell’autunno.

Questa pianta rampicante, se le temperature sono prossime allo zero in inverno, perde le foglie che, naturalmente, ricompariranno nella prossima primavera.

Può essere riprodotta per talea legnosa ed è facile da coltivare.

Naturalmente ci sono molte altre piante rampicanti da utilizzare per comporle come il Caprifoglio o l’Hardenbergia, tuttavia in Italia quelle sopra descritte sono certamente le più comuni.

Siepi conifere

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Anche se non ci facciamo caso, capita spesso di vedere una siepe composta da conifere soprattutto di Tuia, una pianta sempreverde che richiede poca manutenzione e non punge.

La Tuia è una pianta che cresce molto rapidamente e permette, nel giro di pochissimo tempo, di costruire una barriera vegetale fitta ed anche profumata.

Sempreverde che può essere potata in qualsiasi periodo dell’anno (tranne quando la temperatura è prossima allo zero) la Tuia è apprezzata in tutta Europa e da tempo viene utilizzata anche in Italia, dove tuttavia, c’è un’altra pianta conifera che sembra davvero spopolare.

Uno dei compiti primari di una siepe è quello di proteggere la nostra intimità e la nostra privacy e nulla sembra farlo meglio di un “immortale” Cipresso di Leyland.

Questa piante è ultra resistente alle malattie ed è una sempreverde poco invasiva che si abbina a qualsiasi architettura paesaggistica.

Presenta solo un inconveniente: non può essere lasciata crescere oltre i 3,5 metri poiché sarebbe spazzata via dal vento.

Le piante di Cipresso di Leyland, messe a dimora ad intervalli di 50-60 cm per comporre la siepe, non hanno infatti un adeguato spazio di radicazione, normalmente presente in natura.

Del Cipresso di Leyland esistono molte varietà e una della più apprezzate è di sicuro il Castlewelland Gold più chiaro ma che cresce più velocemente ed ancora più folto.

Se poi vogliamo una siepe perennemente grigio-blu o completamente gialla possiamo orientare la nostra scelta sul Cipresso di Lawson sapendo, però, sin da subito che dovremo fare i conti con il fatto che questa specie lignifica all’interno.

Questa pianta in natura supera i 40 metri quindi va potata regolarmente.

Il Taxus baccata (Tasso comune), invece, è più adatto ai così detti “giardini formali” ed è una pianta adattissima per l’arte topiaria.

Forse per il fatto che le bacche rosse di questa pianta sono velenose sia per l’uomo (e quindi anche per i bambini) che  per altri animali (tra cui quelli domestici come cani e gatti) ed il fatto che è senza dubbio una delle piante da siepe più costose in commercio,  il Tasso difficilmente lo si trova nei giardini privati.

Questa pianta va potata almeno 2 volte l’anno, teme la siccità, predilige i terreni ben drenati e non necessita di molte cure.

Cresce molto lentamente, anche in zone d’ombra e presenta sempre un fogliame lucido e sottile.

Tra le piante da siepe conifere, forse la più particolare che merita menzione è la Metasequoia in primo luogo perché questa pianta ha la particolarità di essere una conifera che perde gli aghi e poi perché predilige terreni umidi e quindi può crescere sui bordi di laghetti artificiali, ruscelletti e può dunque  adattarsi al nostro giardino da meditazione per esempio

Questa pianta resiste al freddo, cresce rapidamente e forma delle siepi che durante l’anno cambiano colore passando dal verde chiaro, all’oro in autunno.

Siepi sempreverdi

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Pur essendo alcune conifere come il Cipresso ed alcune rampicanti come l’Edera delle piante sempreverdi, quando si parla di piante sempreverdi per siepe ci si riferisce ad altre tipologie di piante come:

  • Bosso

  • Lauroceraso

  • Pyracantha

  • Rododendro

Anche l’elenco di queste piante è molto lungo e piante come:

  • l’Agrifoglio

  • l’Osmanto

  • il Pitosporo

ma anche:

  • la Lonicera Nitida

  • l’Ilex Crenata

  • l’Ilex Maximowicziana

ne sono la dimostrazione.

Esistono moltissime piante sempreverdi per avere delle mura vegetali a regola d’arte ed ognuna con la propria particolarità.

Tuttavia il Bosso è forse la pianta che merita particolare attenzione.

Si narra infatti che questa pianta fosse la più utilizzata nell’antica Roma per l’arte topiaria e fosse adoperata dagli schiavi egizi (topiari) per creare delle vere e proprie opere d’arte che abbellivano i giardini dei nobili del tempo.

Il  Buxus sempervirens è una pianta che cresce molto lentamente e per questo è semplice da potare.

La potatura di questa pianta deve essere eseguita almeno 2 volte l’anno, preferibilmente in tarda primavera ed in estate evitando giornate troppo calde.

Questa pianta, come il Tasso, cresce bene nelle zone d’ombra  ed offre varie sottospecie come ad esempio:

  • il Faulkner

  • la Suffruticosa Nana

  • l’Arborescens

utilizzate per creare rispettivamente:

  • bordure di media altezza (fino a 2 metri) senza fiori

  • bordure basse (50-60 cm)

  • bordure di media altezza (fino a 2 metri) che presentano anche fiori gialli in primavera

La scelta, quindi, è varia e soddisfa ogni tipo di esigenza.

Siepi a foglie caduche

Biancospino, Carpino, Ligustro, Ibisco ma anche Ortensie, Lillà e Rose Canine sono solo alcune piante che appartengono a questa categoria e forse le più conosciute.

Esistono altre piante come:

  • Filadelfo

  • Ribes sanguigno

  • Corniolo

  • Rosa Rugosa

  • Storace

  • Weigelia

forse meno note ma altrettanto belle e da prendere in considerazione.

Queste barriere hanno la caratteristica di perdere il fogliame durante l’inverno per poi recuperarlo in primavera.

Mentre Filadelfo, Weigelia, e Lillà ben si adattano a ricoprire una siepe medie (di altezza tra 1,50 metri e 6 metri), l’Ibisco e il Biancospino sono delle piante che possono essere utilizzate per una siepe topiata in alternativa o ad integrazione di altre piante come Tasso o Bosso.

In questa tipologia di piante, più di ogni altra, dunque, la scelta deve essere fatta in base a ciò che si intende realizzare e alla funzione che la siepe dovrà svolgere nel presente e nel futuro.

Altre classificazioni delle Siepi

Le siepi possono essere anche classificate:

  • in base all’altezza

  • in base alla forma

  • in base alla funzione

Una siepe è:

  • bassa se non supera 1,5 metri di altezza

  • media se l’altezza è compresa tra 1,5 e i 6 metri

  • alta se supera i 6 metri

Per completezza esistono anche le altissime, ovvero mura vegetali che superano i 20 metri di altezza solitamente formate da soli alberi in successione su filare unico o paralleli.

Una siepe può avere:

  • forma libera quando sono fatte crescere in libertà

  • forma verticale quando crescono in altezza

  • forma obbligata quando sono soggette ad arte topiaria

Infine una siepe può essere realizzata per:

  • delimitazione, veri e propri marcatori di confine posti per dividere le proprietà

  • difesa, barriere vegetali spinose difficili da oltrepassare

  • frangivento, mura vegetali che ci difendono dal vento

  • antinquinamento, barriere vegetali composte da piante con foglie tormentose che secernono un particolare film che cattura le polveri sottili o mura vegetali che svolgono un effetto insonorizzante difendendoci dall’inquinamento acustico

Potare le siepi

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Fatto salvo che tu già sappia che quello del giardiniere è un mestiere e come tale presuppone un certo Know-How frutto di esperienza, ti dirò una cosa abbastanza banale che forse non vuoi sentirti dire: almeno la prima potatura per squadrare la siepe, se non l’hai mai fatto, falla fare ad un professionista per non fare danni ed osserva quello che fa.

Solo quando la siepe ha preso forma potrai dilettarti tranquillamente per mantenere il disegno (e fare esercizio).

Potare una siepe non è affatto semplice come molti credono e, anche avendo i mezzi, spesso mancano le conoscenze.

Molti non sanno, ad esempio, che pur facendo l’operazione a macchina dopo occorra ugualmente ripassare a forbice per individuare eventuali danneggiamenti alle piante e prevenire future malattie alle stesse rimuovendoli.

Il modo migliore per potare una siepe resta sempre quello dei vecchi giardinieri nei palazzi dei nobili che molto frequentemente (almeno una volta a settimana) curavano la forma della siepe da primavera ad autunno abbassandola di qualche millimetro e solo ad inizio primavera recidevano, sfrondavano e  sfoltivano nuovamente le piante in modo serio quadrandole.

Oggi è ovvio che non abbiamo tutto questo tempo e possiamo dedicarci a queste opere solo 2-3 volte l’anno, anche per via dei costi di manutenzione che si sono inevitabilmente alzati.

La prima cosa da evitare in questa operazione sono le ondine.

Ecco allora un primo consiglio.

Hai mai visto un muratore che costruisce un muro?

Si aiuta con lenza (filo) e un livello.

Per tagliare la siepe correttamente basta questo, aiutarsi con un filo posizionato nel modo corretto per avere la linea da seguire.

Nei primi 3 anni di vita della siepe l’operazione di potatura dovrebbe avvenire almeno 5 volte:

  • per mantenere la forma ad inizio primavera (marzo) e metà autunno (ottobre) dovremmo recidere, mentre a maggio e a luglio dovremmo fare delle opere di mantenimento meno serie ed invasive

  • per la salute della siepe, sempre in primavera, è necessario procedere con le operazione di sfrondamento e sfoltimento, ovviamente se ciò fosse necessario, per garantire che la luce del sole penetri ed arrivi anche a colpire la sua parte bassa della barriera. Questa operazione è detta “Potatura di arieggiamento” e proteggerà anche le piante da eventuali parassiti

Passati i primi 3 anni, se abbiamo fatto un buon lavoro prima, le opere di potatura possono essere meno frequenti anche se non lo raccomandiamo.

Da ciò avrai capito, probabilmente, perché alcune piante da siepe costano di più e altre di meno.

Le piante che crescono meno velocemente come il Tasso e il Bosso garantisco una manutenzione meno frequente abbassando i costi di manutenzione.

Quello che spendi prima sarà quindi ripagato nel futuro, da ciò ecco il secondo consiglio: scegli piante a crescita lenta per non diventare un dipendente a tempo pieno della tua siepe.

Stesso discorso vale per gli attrezzi che utilizzerai per fare il lavoro qualora tu decida, e sicuramente sarà così, di occuparti da solo della tua siepe.

Molti ti diranno che servono solo un paio di cesoie e dei guanti per potare la siepe.

Indipendentemente dalla sua dimensione, acquistare attrezzi professionali o meno, farà molta differenza sia per l’estetica del lavoro sia per la salute delle piante stesse.

L’utilizzo di tagliasiepi scadenti che non incidono nettamente i rami può creare più danni che benefici.

Ricorda che i tagli dei rami per una siepe devono netti e rami spezzati e non tagliati correttamente possono far ammalare le piante.

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