Piante Aromatiche in Vaso Che Non Ti Aspetti: Coriandolo e Cerfoglio
Abbiamo già parlato di piante sempreverdi e piante perenni che sono utilizzate in cucina quotidianamente per dare sapore ai piatti che mettiamo sulle nostre tavole, ed oggi, come promesso, vedremo altre piante aromatiche in vaso.
Le erbe e piante utilizzate in cucina, come sappiamo, sono di vario genere e per tutti i gusti e molte possono essere tranquillamente coltivate sul balcone di casa.
Troviamo, infatti, tante erbe aromatiche spontanee che, nonostante crescano in natura, possono essere anche coltivate dentro le mura domestiche così da averle sempre a disposizione all’occorrenza.
Alcune piante erbacee aromatiche sono semplici da coltivare, altre, soprattutto quando parliamo di tuberi e radici aromatiche un po’ meno.
Tuttavia alcune piante aromatiche in vaso poco conosciute nel nostro paese come:
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il coriandolo
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il cerfoglio
non richiedono molte attenzioni e cure e possono insaporire qualsiasi piatto.
Piante aromatiche in vaso: il coriandolo
Sempre più spesso accanto alle spezie comuni, troviamo nelle cucine dei più rinomati chef, delle piante aromatiche in vaso come il coriandolo.
Questa pianta, appartenendo alla famiglia delle Apiaceae, di cui fanno parte prezzemolo e anice verde, riesce a dare in cucina uno sprint in più, naturalmente se usata correttamente.
Il coriandolo è difatti una spezia originaria del Medio Oriente dai fiori bianchi e rosati e della foglie profumatissime.
Questa pianta aromatica in vaso non supera il metro di altezza e i 20 centimetri di diametro ed ha un fusto eretto e liscio.
È facile imbattersi in questa pianta nella macchia mediterranea, riconoscibilissima in quanto ha foglie di un colore verde lucente e fiori piccoli e raggruppati.
È una pianta a bassa manutenzione, semplice da coltivare anche in vaso, necessita tuttavia di spazio.
Il vaso ideale per garantire a questa pianta una crescita vigorosa deve essere alto almeno 30 cm, quindi dimentichiamoci mensole e mensoline e collochiamo il vaso a terra, anche perché rispetto alle altre piante aromatiche il coriandolo raggiunge un’altezza importante.
Il terreno deve essere prevalentemente calcareo e sempre ben drenato, consigliamo quindi di miscelare il terreno normalmente in commercio per vaso con ghiaia o argilla espansa e terreno da giardino.
Come per altre piante aromatiche in vaso, anche il coriandolo va esposto a pieno sole ed annaffiato solo quando il terreno è completamente asciutto.
Essendo una pianta spontanea, non necessita di concimazioni particolari e va protetta solo nel momento della crescita.
Il periodo di semina è tra Marzo ed Aprile mentre quello di germinazione dura circa 15 giorni.
È una pianta molto rustica, capace di adattarsi a qualsiasi clima e sopportare tranquillamente le più impervie gelate notturne.
Solitamente è immune da parassiti.
I semi di coriandolo vanno raccolti tra Luglio e Settembre mentre le foglie dovrebbero essere raccolte a Giugno.
La raccolta del coriandolo
A differenza di altre spezie il periodo migliore per raccogliere i semi di coriandolo si ha quando la pianta è povera d’acqua ed assume un colore tendente al marrone scuro.
È in questo periodo, che coincide con le temperature annuali più calde, che i semi offrono profumi e sapori delicati ed inconfondibili e perdono l’odore, spesso sgradevole a noi Occidentali ma che tanto piace ai popoli Orientali.
Una volta raccolti, i semi di coriandolo vanno fatti essiccare in una zona ombreggiata ed arieggiata per essere pronti al consumo anche se, in particolar modo nel comparto industriale orientale, dove questa spezia viene legata ad altre, si preferisce macinarli il prima possibile.
Anche le foglie possono essere essiccate allo stesso modo, tuttavia per non perderne la fragranza, molti cuochi consigliano un uso in cucina immediato da fresco.
Il coriandolo è molto utilizzato in Oriente come pianta fitoterapica.
Sono note le sue capacità drenanti e stimolanti.
Inoltre prodotto come olio essenziale ha proprietà antibatteriche.
Come infuso è utilizzato per le sue spiccate capacità calmieranti dell’intestino oltre che come digestivo all’occorrenza.
Piante aromatiche in vaso: il cerfoglio, questo sconosciuto
Quando si parla di piante aromatiche in cucina, si pensa al basilico, al rosmarino, i più arguti menzioneranno alloro e salvia ma c’è una pianta aromatica che può anche essere coltivata in vaso a cui raramente pensiamo.
Tra le piante aromatiche in vaso sicuramente tutti noi conosciamo il prezzemolo ma quanti conoscono il suo fratello minore, il cerfoglio?
Pianta sempre più usata nelle cucine stellate, il cerfoglio ha un sapore più delicato rispetto al suo diretto concorrente e, per questo, risulta essere meno invadente e preferito.
Il cerfoglio offre un retrogusto d’anice e liquirizia e può accompagnare qualsiasi piatto: dalle zuppe alle minestre, dai sughi di carne ai sughi di pesce. Si sposa benissimo anche con tutte le carni bianche e può essere usato persino nelle insalate.
Il segreto dei grandi chef è stato svelato e tutti noi possiamo avere delle piantine di cerfoglio pronte all’uso, basta solo volerlo.
Coltivazioni e caratteristiche del cerfoglio
L’Anthriscus cerefolium raramente supera i 50 cm di altezza in natura quindi necessita di poco spazio.
Come per altre piante aromatiche in vaso di questo tipo, il contenitore deve essere basso e largo per permettere alla pianta di avere un buon sviluppo radicale.
Il parallelismo con la pianta di prezzemolo, ed in generale con le altre ombrellifere, viene spontaneo in quanto queste piante si somigliano tantissimo e vanno trattate allo spesso modo.
Anche il cerfoglio, infatti, predilige zone soleggiate ma mai in pieno sole. Alcuni consigliano, addirittura, la messa in dimora in zone ombreggiate, qualora non si coltivino queste piante in vaso.
L’habitat naturale di questa pianta in natura è il sottobosco e il clima ideale in cui cresce è sicuramente un clima mite.
Il cerfoglio in natura cresce bene al riparo di altre piante più grandi che ne preservano l’integrità specie durante i periodi invernali.
Il terreno da utilizzare è sicuramente quello comune da giardino e, come per il suo fratello maggiore, le annaffiature devono essere nei periodi caldi costanti e regolari.
Assolutamente da evitare i ristagni d’acqua per questo si consiglia sempre di mischiare al terreno soffice e ricco di nutrienti, ghiaia ed argilla espansa per favorire il drenaggio dell’acqua.
Il cerfoglio è una pianta annuale che va seminata necessariamente in primavera (aprile) o in autunno (settembre).
La semina va effettuata preferibilmente a dimora e, se è possibile, evitare i semenzai in quanto questa pianta non ama essere trapiantata.
La raccolta delle foglie
La raccolta delle foglie va effettuata staccandole al picciolo e offrono, in cucina, l’inconfondibile sapore agro-dolce se consumate fresche.
Le foglie di cerfoglio sono ricchissime di vitamina A e C, oltre che di magnesio, e da tempo trovano impiego anche in fitoterapia per:
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tonici e maschere di bellezza
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infusi che favoriscono digestione e circolazione
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decotti utilizzati come purganti e diuretici
I nostri nonni utilizzavano le foglie di cerfoglio anche in caso di punture d’insetti oltre che per le emorroidi e per combattere le piaghe.
Inoltre già da tempo la pianta del cerfoglio viene utilizzata per interrompere la secrezione lattea.
La pianta del cerfoglio è anche utilizzata a scopo ornamentale in quanto è simile alla felce. Tanti usi, quindi, per una pianta poco conosciuta.
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